“I knew something wasn’t right but I was afraid to tell
anyone about my thoughts... Then I got to a point that I
was so wrapped up in those delusions and hallucinations
I was helpless.”
-Person who experienced psychosis
Il concetto di primo episodio psicotico (FEP) è stato introdotto parallelamente alla nascita dei servizi per l’intervento precoce nelle psicosi. Tuttavia il termine FEP, storicamente mal definito, non è descritto negli attuali criteri diagnostici e non c’è consenso su una sua definizione operazionale. Inizialmente è stato utilizzato come sinonimo di primo episodio della schizofrenia mentre nelle ultime due decadi è divenuto un concetto che include l’ampia gamma di individui con diagnosi dell’intero spettro psicotico.
I disturbi psicotici sono considerati fra i disturbi psichiatrici più gravi per la complessità della gestione terapeutica, per la disabilità che ne può
conseguire, per lo stigma che colpisce chi ne è affetto, per le difficoltà e il costo che pongono alle famiglie dei pazienti e ai servizi. L’esordio psicotico si caratterizza per la presenza di traiettorie di decorso diverse che prevedono la possibilità di riacutizzazioni e di variegate risposte al progetto terapeutico.
Nelle psicosi è stato dimostrato che la maggior parte del deterioramento clinico e psicosociale si verifica nei primi 3-5 anni di malattia. Negli ultimi 20 anni il modello di cura si è sempre più focalizzato su un approccio preventivo, che valorizzi gli interventi integrati precoci già nelle fasi ad alto rischio, in modo da influire positivamente sulla evoluzione psicologica, biologica e sociale dei giovani con forme iniziali di disagio psichico.
L’intervento precoce ha l’obiettivo di cambiare la traiettoria del disturbo psicotico e promuovere il recovery. Questo cambiamento paradigmatico
presuppone l’implementazione di strategie di valutazione e di intervento precoci, efficaci ed innovative.
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